罗密欧与朱丽叶意大利语简介
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发布时间:2022-04-26 18:28
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时间:2023-10-21 00:33
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Romeo e Giulietta (The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet) è una tragedia di William Shakespeare composta tra il 1594 e il 1596, tra le più famose e rappresentate, nonché una delle storie d'amore più popolari.
La vicenda dei e protagonisti ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando l'archetipo dell'amore perfetto ma avversato dalla società.
Innumerevoli sono le rizioni musicali (per esempio: il poema sinfonico di Čajkovskij, il balletto di Prokof'ev, l'opera di Gounod, l'opera di Bellini I Capuleti e i Montecchi, il musical West Side Story) e cinematografiche (fra le più popolari quelle dirette da Zeffirelli e Luhrmann).Nel prologo, il coro racconta come e nobili famiglie di Verona, i Montecchi e i Capuleti, si siano osteggiate per generazioni e che "dai fatali lombi di e nemici discende una coppia di amanti, nati sotto cattiva stella, il cui tragico suicidio porrà fine al conflitto".
Il primo atto (composto da cinque scene) comincia con una rissa di strada tra le servitù delle e famiglie (Gregorio, Sansone, Abramo e Benvolio), interrotta da Escalus, principe di Verona, il quale annuncia che, in caso di ulteriori scontri, i capi delle e famiglie saranno considerati responsabili e pagheranno con la vita; quindi fa disperdere la folla. Il Conte Paride, un giovane nobile, ha chiesto al Capuleti di dargli in moglie la figlia Giulietta poco meno che quattordicenne. Capuleti lo invita a attendere, perché ritiene la figlia ancora troppo giovane, ma alle insistenze di Paride gli dice di farle la corte e di attirarne l'attenzione rante il ballo in maschera del giorno seguente. La madre di Giulietta cerca di convincerla ad accettare le offerte di Paride. Questa scena introce la nutrice di Giulietta, l'elemento comico del dramma.
Il rampollo ventenne dei Montecchi, Romeo, è innamorato di Rosalina, una Capuleti (personaggio che non compare mai) la quale, per un voto di purezza e castità, non vuole corrispondere alle attenzioni di Romeo. Mercuzio (amico di Romeo e congiunto del Principe) e Benvolio (cugino di Romeo) cercano invano di distogliere Romeo dalla sua malinconia, quindi decidono di andare mascherati alla casa dei Capuleti, per divertirsi e cercare di dimenticare. Romeo, che spera di vedere Rosalina al ballo, incontra invece Giulietta.
I e ragazzi si scambiano poche parole, ma sufficienti a farli innamorare l'uno dell'altra e a spingerli a baciarsi. Prima che il ballo finisca, la Balia rivela a Giulietta il nome di Romeo e Romeo apprende che la ragazza è la figlia dei Capuleti.
Il secondo atto (composto da sei scene) inizia quando Romeo si congeda dai suoi amici e, rischiando la vita, si trattiene nel giardino dei Capuleti dopo la fine della festa. Durante la famosa scena del balcone, i e ragazzi si dichiarano il loro amore e decidono di sposarsi in segreto.
Il giorno seguente, con l'aiuto della Balia, il francescano Frate Lorenzo unisce in matrimonio Romeo e Giulietta, sperando che la loro unione possa portare pace tra le rispettive famiglie.
Nel terzo atto (composto da cinque scene) le cose precipitano quando Tebaldo, cugino di Giulietta e di temperamento iracondo, incontra Romeo e cerca di provocarlo a un ello. Romeo rifiuta di combattere contro colui che è ormai anche suo cugino, ma Mercuzio (ignaro di ciò) raccoglie la sfida. Tentando di separarli, Romeo inavvertitamente permette a Tebaldo di ferire Mercuzio, che muore augurando "la peste a tutt'e e le vostre famiglie". Romeo, nell'ira, uccide Tebaldo per vendicare l'amico.
Giunge il Principe che chiede chi abbia provocato la mortale rissa e Benvolio racconta di come Romeo abbia tentato invano di placare le offese e le angherie di Tebaldo. Donna Capuleti mette in bbio però tale racconto poiché fatto da un Montecchi. Il Principe allora condanna Romeo solo all'esilio, dato che Mercuzio era suo congiunto e Romeo ha agito per vendicarlo. Romeo dovrà quindi lasciare la città prima dell'alba del giorno seguente non più tardi del cambio della guardia, altrimenti sarà messo a morte.
Giulietta apprende intanto dalla sua Balia della morte di Tebaldo (suo cugino) e del bando per Romeo e, disperata, chiede alla Balia di trovare Romeo, portargli il suo anello e chiedergli di incontrarla per l'ultimo addio. La Balia si reca quindi da frate Lorenzo, dove Romeo ha trovato rifugio e insieme concordano di far incontrare i e sposi.
Nel frattempo il Conte Paride incontra i Capuleti per chiedere delle nozze con Giulietta e questi decidono di fissare la data per Giovedì, per sollevare il morale alla figlia credendo si stia disperando in lacrime per la morte di Tebaldo.
I e sposi riescono a passare insieme un'unica notte d'amore. All'alba, svegliati dal canto dell'allodola, messaggera del mattino (che vorrebbero fosse il canto notturno dell'usignolo), si separano e Romeo fugge a Mantova.
La mattina dopo Giulietta apprende dai suoi genitori della data delle nozze con Paride e, al suo rifiuto, viene verbalmente aggredita dal padre, che minaccia di diseredarla e cacciarla dalla sua casa. Giulietta chiede invano conforto alla sua Balia e poi, fingendo un ravvedimento, manda questa a chiedere ai suoi il permesso di andare a confessarsi con frate Lorenzo per espiare il torto fatto con il suo rifiuto.
Il quarto atto (composto da cinque scene) inizia con un colloquio tra frate Lorenzo e Paride, che gli annuncia il matrimonio con Giulietta per Giovedì. Poco dopo giunge la ragazza, che si trova quindi di fronte al Conte e per congedarlo è costretta a farsi baciare. Uscito quest'ultimo si rivolge disperata al frate.
Frate Lorenzo, esperto religioso in erbe medicamentose, escogita una soluzione al dramma e consegna a Giulietta una pozione-sonnifero che la porterà ad uno stato di morte apparente solo per quarantae ore, in realtà un sonno profondo con rallentamento del battito cardiaco (impercettibile), per non sposare Paride e fuggire. Nel frattempo il frate manda il suo fidato assistente, Frate Giovanni, a informare Romeo affinché egli la possa raggiungere al suo risveglio e fuggire da Verona. Tornata a casa, Giulietta, finge la propria approvazione alle nozze e giunta la notte, beve la pozione e si addormenta nel profondo sonno. Al mattino la Balia si accorge sconvolta della "morte" di Giulietta. La giovane viene sepolta nella tomba della famiglia dove riposa anche Tebaldo.
Nel quinto atto (composto da tre scene) Romeo viene a sapere dal suo servo Baldassare (che ha assistito al funerale di Giulietta inconsapevole del retroscena) della morte della sua sposa. Romeo disperato si procura quindi un veleno (arsenico) con l'intento di tornare a Verona, dare l'estremo saluto alla sua sposa e togliersi la vita.
Nel frattempo frate Lorenzo apprende da frate Giovanni la mancata consegna a Romeo poiché Mantova è sotto quarantena per la peste e gli è stato impedito di recapitare la missiva.
Romeo raggiunge precipitosamente Verona e in segreto si inoltra nella cripta dei Capuleti ordinando al suo servo Baldassare di andarsene e lasciarlo solo, determinato ad unirsi a Giulietta nella morte. Qui si imbatte però in Paride, anch'egli in lutto venuto a piangere Giulietta. Paride riconosce Romeo e vorrebbe arrestarlo, ne nasce un ello nel quale Paride rimane ucciso. Il paggio di Paride (che era rimasto fuori di guardia) corre a chiamare le guardie, mentre Romeo, dopo aver guardato teneramente Giulietta un'ultima volta e sul punto di raggiungerla nella morte, si avvelena pronunciando la famosa frase:
« E così con un bacio io muoio »
Nel frattempo giunge frate Lorenzo che si imbatte in Baldassare e apprende che il suo padrone Romeo è già da mezz'ora nella cripta. Il frate, intuisce che qualcosa di nefasto sta accadendo e si affretta affannosamente nella cripta dove scorge i corpi ormai esanimi di Paride e Romeo. Giulietta intanto si sveglia, il frate cerca in un primo tempo di nasconderle la verità ma poi pronuncia la frase: "Un potere più grande, cui non possiamo opporci, ha frustrato i nostri piani", sentendo quindi delle voci che si avvicinano supplica Giulietta di seguirlo ma al rifiuto di lei fugge impaurito. Giulietta alla vista di Paride e Romeo morti accanto a lei, si uccide trafiggendosi con il pugnale di quest'ultimo, per unirsi a lui nella morte.
Nella scena finale, le e famiglie e il Principe Escalo accorrono alla tomba, dove Frate Lorenzo gli rivela infine l'amore e il matrimonio segreto di Romeo e Giulietta. Le e famiglie, come anticipato nel prologo, sono riconciliate dal sangue dei loro figli e pongono fine alle loro sanguinose dispute, mentre il principe li maledice per il loro odio che ha causato la morte delle loro gioie.
Infine il principe si allontana pronunciando l'ultima frase della tragedia:
« Una triste pace porta con sé questa mattina: il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto.Andiamo a parlare ancora di questi tristi eventi. Alcuni avranno il perdono, altri un castigo.
Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo. »